Un interessante ed importante contributo dei nostri soci I5FLN E I5KRD al Meeting DCI & WAP
Mondovì 16-17 Settembre 2006
Sabato 16 e domenica 17 settembre, il 5° Meeting “Diploma Castelli d’Italia e della Provincia di Cuneo” ed il 3° Meeting W.A.P. “Worldwide Antarctic Program” dedicato agli appassionati dell’Antartide e dei collegamenti radio, a lunghissima distanza, con il “Continente Bianco” ha nuovamente celebrato un evento di grande importanza.
Giunto alla 5° edizione, questo Meeting si è rivelato ancora una volta uno dei grandi avvenimenti del radiantismo Italiano. Una presenza che supera di gran lunga tutte le Convention radio amatoriali che si celebrano in Italia, riesce a radunare a Mondovì , nel verde della Provincia di Cuneo oltre 300 persone ogni anno.
Anche per il 2006 infatti, la Sezione ARI di Mondovì, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, della Regione Piemonte e con il patrocinio del Comune di Mondovì ha nuovamente organizzato una significativa manifestazione internazionale tesa ad evidenziare sia gli aspetti connessi alle trasmissioni radio amatoriali e sia lo straordinario patrimonio storico, artistico e naturalistico del nostro Paese.
Da quattro anni sono stati organizzati Diplomi Internazionali permanenti, allo scopo di promuovere la conoscenza del patrimonio storico e artistico presente sul territorio italiano, con particolare riferimento a quello esistente nella Regione Piemonte e, nello specifico, in quello ubicato in Provincia di Cuneo.
Se vogliamo vedere in numeri la mole di lavoro sviluppato e costantemente aggiornato dall’infaticabile Staff DCI, basta ricordare che sono oltre 13.000 i radioamatori italiani e stranieri coinvolti in questa attività . Hanno effettuato circa 1.500.000 di collegamenti radio, che hanno interessato 9.300 castelli, situati in tutte le regioni e province italiane. I dati sono confrontabili sul sito http://www.dcia.it . Parecchi i radioamatori italiani e stranieri che negli anni hanno colto la opportunità di questo evento, fruendo sia delle bellezze paesaggistiche, architettoniche e culturali, che della cucina, nonché delle strutture alberghiere e di quelle commerciali.
Anche quest’anno infatti, tutte le call areas italiane vi erano rappresentate, senza contare radioamatori giunti da Francia, Belgio, Germania, Spagna e Svizzera.
Lo scorso anno subito dopo il 4° Meeting DCI Luciano, I5FLN propose che alla prossima edizione (il Meeting 2006) fossero eseguite alcune misure sulle antenne in uso da parte degli OM nelle operazioni in portatile.
Così è stato e durante il V° Meeting 2006 nei giorni 16 e 17 Settembre i soci della sezione ARI di Firenze I5FLN, insieme a
Roberto I5KRD hanno effettuato varie misure delle antenne. Roberto è arrivato a Mondovì con un mezzo appositamente realizzato; una cosa incredibile che all’interno oltre allo spazio per diverse persone, troneggiavano apparecchiature di misura degne di un laboratorio.
La strumentazione a disposizione era costituita da:
– Network Analyzer HP7408
– Sweep Generator HP8601
– Frequenzimetro HP8600
– Polar Display HP8614
– Plotter HP Division Mosley 135m
– Accessori vari, divisori e terminazioni, cavi RG213 Lamda/2 e multipli di Lambda
Il tutto sistemato in un rack di 2mt x 2mt “home made” da Roberto I5KRD, una cosa che ha suscitato notevole interesse.
Tecnicamente parlando, la misura consiste nel rilevare la parte resistiva ed immaginaria dell’antenna in esame plottata su carta di Smith dal registratore Mosley. Il cavo di misura tra l’antenna in esame ed il completo Test-Set, occorre sia di lunghezza lambda/2 alla frequenza in esame o multiplo di questa. Questo, per far in modo che quello che il Test Set vede sia realmente quello che l’antenna presenta.
Immaginando che il cavo non sia Lambda/2 ma per ipotesi Lambda/4 l’impedenza che la
strumentazione vede, viene trasformata in un valore complementare. Ad esempio se la parte
resistiva dell’antenna in esame è 75 ohm la strumentazione legge 37,5 ohm.
Analogamente accade per la parte capacitiva che viene vista come parte induttiva dello stesso
valore.
Sono state misurate per lo più antenne verticali (fatte con canne da pesca) ma anche di tipo
più corto sia auto-costrutite che acquistate, fissate sull’auto tramite base magnetica singola.
Luciano, I5FLN con il suo MFJ259 eseguiva una prima misura per capire dove risuonava l’antenna e quali dati forniva successivamente.
Roberto, I5KRD effettuava l’analisi completa con il suo banco di misura fornendo a ciascuno il risultato plottato su carta.
Le prove, che tutti gli OM partecipanti hanno gradito e seguito con molto interesse, hanno confermato quanto i sacri testi recitano sull’importanza del piano di terra.
Molti infatti erano convinti che il piano riflettente della propria autovettura fosse sufficiente a garantire una buona terra. Le misure hanno dimostrato invece che alle frequenze in uso
40 e 20mt la massa metallica quindi il tetto dell’ autovettura non offre un piano di
terra efficace. In molti casi infatti è bastato aggiungere uno spezzone cavo di lunghezza variabile in funzione della frequenza in uso e ben fissato da un lato sulla massa della base magnetica per vedere immediatamente una migliore performance del sistema radiante.
Un suggerimento importante per coloro che hanno a disposizione un Analizzatore tipo MFJ259 o analogo: quando eseguite la misura, posizionate la vostra antenna sull’autovettura; passate quindi il cavo di discesa all’interno ed effettuate la misura. L’adattamento dell’antenna in questo modo sarà senza dubbio migliore poiché solo così potrete essere sicuri che il cavo stesso non falsi la misura.
E’ anche ovvio, ma non sembra sia ben noto, i connettori coassiali tipo (PL259) con cavo
RG58 devono essere saldati non soltanto nel centrale, ma anche la calza.
Non dimenticate poi che il R.O.S. non dice niente circa l’efficienza dell’antenna.
Ricordate che una volta eliminati gli effetti reattivi, la tensione a radio frequenza che viene erogata dal trasmettitore si ripartisce tra la resistenza di radiazione e la resistenza di perdita; tanto più piccola è quest’ultima rispetto alla prima, tanto maggiore è la percentuale di potenza che viene irradiata rispetto a quella che viene dissipata in calore.
Arrivederci quindi al prossimo Meeting 2007, e tanti 73 da Luciano I5FLN e Roberto I5KRD.
Sull’esperienza Antartica, sulle istallazioni e le attività radio nelle emergenze operative in Antartide ha relazionato Gianni I1HYW. E’ stato mostrato un video realizzato in Antartide dal Mar. Danilo Collino IZ1KHY, e si è fatto un bilancio del WAP, dove i numeri stanno evidenziando come DDXC e WAP abbiano raggiunto uno share di oltre 50.000 visite mese
Il Magg. Angelo Romito, che quest’anno era impegnato nei corsi di sopravvivenza, propedeutici per chi effettua spedizioni in Antartide, non è potuto essere con noi e al tempo di leggere queste note, lui è già in Antartide.
E’ ripartito infatti per la sua 7° missione lo scorso 15 ottobre al seguito della per la XXII^ Spedizione Italiana in Antartide come meteorologo addetto alle operazioni e Comandante di Corpo dei Militi per il primo periodo e rimarrà a soggiorno obbligato a MZS fino al 4 febbraio 2007.
Maggiori informazioni sono come sempre disponibili al sito internet dei Diplomi Antartici WAP all’indirizzo http://www.ddxc.net/wap.
Il Meeting ha voluto essere un momento d’incontro con tutti coloro che ancora non conoscono questo genere di attività , che non è solo svago e divertimento, ma anche e soprattutto cultura.
Raccontare tutto quello che si detto, si è visto e si è fatto, richiederebbe un libro. Logicamente possiamo allegare a questo resoconto solamente poche immagini. Credo comunque che quanto i partecipanti hanno portato a casa, sia stata una visione molto particolare dell’essere radioamatori, una visione priva di acredine dove veramente l’amicizia e la serenità l’hanno fatta da padroni in un clima di vero Ham Spirit .
Ci sono state assenze e defezioni, ma certamente il buon nome dell’ARI e dei Radioamatori Italiani ha primeggiato.
Grazie a chi ha contribuito alla buona riuscita della manifestazione, alle autorità , al Comune di Mondovì, agli ospiti, ai relatori, gli OM venuti da lontano, agli italiani dalla Sicilia, dalla Calabria dalla Campania, Abruzzo Lazio Toscana Emilia-Romagna, Veneto, Liguria ma soprattutto a loro, i Soci della Sezione ARI di Mondovì che hanno veramente dato il meglio di loro stessi, senza dimenticare il bravo Dr. Ugo Brignone IK1VKH, che da anni guida in modo encomiabile un team di persone che meritano rispetto e plauso.