Radiocomunicazioni di Emergenza
Un pò di storia
Il Radioamatore ha un ben preciso obbligo di legge: mettersi a disposizione delle Autorità tramite la propria stazione e le proprie apparecchiature per sostituire in tutto od in parte i mezzi di comunicazione tradizionali in caso di necessità e limitatamente ad operazioni di soccorso (comunicazioni nazionali e/o internazionali di emergenza).
I Radioamatori e l’ ARI hanno una lunga tradizione in questo settore.
Basti pensare, a solo titolo di esempio regionale, alle preziose maglie radio create in occasione dell’Alluvione del 1966 a Firenze.
In particolare per quanto concerne le Stazioni Radioamatoriali presso le Prefetture, con l’ordinanza del 7 marzo 1985 n.782, l’allora Ministro della Protezione civile, Giuseppe Zamberletti, I2ZME, dispose che:
- tutte le Prefetture della Repubblica italiana;
- il Ministero dell’ Interno;
- il Dipartimento della Protezione civile
fossero dotate di una stazione radio HF-VHF “Radioamatoriale” completamente gestita dai volontari dell’ARI (Associazione Radioamatori Italiani).
Queste stazioni radio, grazie anche al proficuo interessamento del Radioamatore di Varese I2RGV Giovanni Romeo, possono essere usate come mezzo di comunicazione alternativo nei casi di:
- grossa calamità;
- black-out parziale o totale dei sistemi di comunicazione convenzionali;
- particolari condizioni di emergenza anche relativamente al territorio di competenza delle singole Prefetture.
Attivabili in brevissimo tempo per 365 giorni l’anno, possono garantire collegamenti nel territorio italiano:
- per corte distanze (in VHF-UHF anche per mezzo di ripetitori radio)
- per medie distanze (in HF).
Si è formata così una capillare rete di “Comunicazioni alternative di emergenza” che ha dimostrato negli anni, durante varie Esercitazioni o reali Emergenze nazionali, la sua utilità e tempestività d’impiego.
A tutt’oggi i Radioamatori volontari dell’ARI gestiscono, nelle emergenze, simulate o reali che siano, le stazioni radio installate presso
- le 103/110 Prefetture italiane o ambiti provinciali,
- le isole minori della Sardegna (S.Pietro, S.Antioco e La Maddalena),
- le isole napoletane (Capri e Ischia)
- l’isola di Capraia nell’arcipelago toscano.
Prove di sintonia
Per controllare la piena efficienza delle apparecchiature radio e delle relative antenne installate, dal 1985 si effettuano ogni mese delle prove di collegamento radio diurne e/o serali dette “Prove di sintonia ”.
Normalmente come “Capo Maglia” sono interessate, a turno, le Prefetture di
- Varese per il nord Italia;
- Siena per il centro Italia;
- Reggio Calabria per il sud Italia.
Inoltre, contestualmente alle “Prove di sintonia Nazionali”, per verificare l’effettiva connettività a livello Regione, a turno per alcune Provincie, viene prevista e concordata l’ attivazione:
- dei COM (Centri Operativi Misti) o COI (Centri Operativi Intercomunali) volta a realizzare e testare le comunicazioni tra il territorio provinciale e la relativa Prefettura in genere su frequenze VHF e UHF;
- dei CMRO (Centro Radio Mobili Operativi) dislocati in particolari siti ove siano necessarie comunicazioni radio di emergenza (presunte o reali) che operano anche in frequenze HF.
Talvolta in questa sottorete viene attivato anche il collegamento con la Sala Operativa Regionale.
Questo esperimento, con la supervisione del Coordinatore Nazionale ARI-RE, verrà progressivamente esteso alla gran parte delle Regioni italiane, anche e non solo al fine di valorizzare la valenza strategica della prova di sintonia tra le Prefetture.