Eh si, il nostro caro Arno, quella notte, dette di fori!
No, no … non dette di fori con male parole ma con palate di m…elma che tutto travolse.
Io c’ero ma … la radio, intendo i Radioamatori, che fecero?
Tutto iniziò ad opera di Carlo I5CLC, al secolo Carlo Luigi Ciapetti, allora I1CLC. I molti suoi scritti si trovano anche in rete; leggerli, nonostante si riferiscano ad eventi drammatici, è veramente piacevole e coinvolgente. Carlo è solito iniziare il racconto così:
“… verso le tre di notte del 4 Novembre, fui svegliato dallo squillo del telefono: era un amico antiquario, Pasquale Donadio, che stava in Borgo Santi Apostoli, proprio nel centro di Firenze, dietro il Lungarno Acciaiuoli. Mi disse, con voce concitata: “Qui c’è acqua dappertutto !”. Insonnolito e scocciato gli risposi: “E io che ci posso fare ? Domani telefona all’idraulico !” e riattaccai….
Pochi secondi dopo il telefono squillò di nuovo e la sua comunicazione fu ben diversa e molto precisa: “Aspetta ! Lasciami parlare ! Guarda che non è l’acqua di casa ! E’ l’Arno che è straripato !!!”… “
“…Siccome sono, ed ero anche allora, un radioamatore, appena tornato a casa, mi precipitai alla stazione radio, la accesi e cominciai a chiamare sulla banda dei 20 metri…Cominciò così, alle 4 di mattina, la formazione della rete di emergenza primaria dei radioamatori (anche se la registrai ufficialmente solo alle 9 sul log di stazione) che permise da allora e nei giorni successivi le comunicazione di Firenze col resto della Toscana, dell’Italia e del resto del mondo…”.
Allo scopo di ricordare quelle attività di primaria importanza, dopo esser stati contattati da un incaricato del Settore Rappresentanza della Regione Toscana (ne abbiamo parlato anche in Sezione ARI-FI), ci hanno dato la possibilità di allestire una stanza nel Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio della Regione stessa (Via Cavour 4) nel contesto della Mostra “L’Alluvione in Toscana …”, ove esporre non solo le foto (la quasi totalità tratte dall’archivio di Carlo Luigi Ciapetti) ma anche alcuni apparecchi dell’epoca.
Così il 3 e 4 novembre abbiamo portato in piena ZTL, non senza difficoltà, “qualche chilo” di tecnologica radiofrequenza e le foto che in più fasi siamo riusciti a stampare.
Oltre alle linee Geloso e Drake in particolare sono esposti i due apparati VHF in AM costruiti dal il nostro Roberto Cappadona I5KRD che allora aveva il nominativo I1BND.
Dei due, il trasmettitore, era ancora in fase di test e mancante del proprio cofano. Entrambi, come illustrato in un paio di immagini, trovarono impiego presso la sede della Misericordia in Piazza Duomo.
Le foto suscitano emozioni illustrando l’impegno dei Radioamatori dell’epoca e non solo di quelli già forniti di licenza ma anche dei volenterosi SWL che affiancarono nei turni alla radio gli operatori.
Un racconto per tutti esprime l’entusiasmo dei ragazzi SWL di quel 1966: è quello di Edoardo Vanzini, anche lui debitamente “arruolato” dal Sindaco del momento, ritratto in una delle foto assieme a Pierluigi poi I1FIP: “Intorno ai 17 anni, appassionato di elettronica e radiotecnica, ottenni la licenza di SWL e mi iscrissi alla sezione di Firenze della Associazione Radioamatori Italiani (ARI).
Da Ferrero Paoletti, allora in via Folco Portinari, riuscii ad acquistare un vecchio ricevitore surplus con cui passavo gran parte del mio tempo libero dagli impegni scolastici.
In attesa dei 18 anni necessari per ottenere la patente di radioamatore, iniziai a frequentare, presso l’Associazione, i corsi di radiotecnica e di telegrafia (CW), allora oggetto di esame.
Il 22 0ttobre del 1966 compii finalmente il 18 anno di età e dopo neppure 15 giorni, per il disastro dell’alluvione del 4 novembre, mi fu chiesto di partecipare al servizio di radio emergenza che, data l’interruzione delle linee telefoniche, fu prontamente allestito dapprima presso la prefettura di Firenze e in seguito presso l’acquedotto del Campo di Marte.
Mi ritrovai così ad affiancare colleghi esperti che gestivano importanti e complicate apparecchiature radio, felice di poter rendermi utile a quello che fu un importante servizio durante quei tristi giorni per Firenze.”
Purtroppo la Mostra, a seguito dei tristi fatti del sisma in centro Italia, è stata non solo avviata con date alter-ne (l’apertura prevista per Domenica 6 nov. è stata anticipata a sabato 5) ma finirà questo venerdì 11 nov. alle ore 17:00.
L’occasione ci ha consentito di redigere una piccola pubblicazione edita in pochissime copie grazie alla collaborazione della Regione Toscana sulla falsariga del simpatico racconto “Il Nonno e l’Alluvione” rivolto ai nipotini da Carlo Luigi Ciapetti I5CLC.
All’inizio i racconti di Carlo dalle prime ora ai giorni successivi.
Poi il ricordo dei molti amici radioamatori a lui vicini in quel frangente.
E poi ancora la nascita del bollettino “599” della Sezione ARI di Firenze ed un accenno alla prima stazione radio televisiva privata di Valerio Anglani I1AVB.
Due righe su “chi sono i Radioamatori”, un ricordo di Riccardo Marasco ed una parte relativa alla nostra attuale Sezione ARI di Firenze; conclude l’elenco delle Sezioni ARI Toscane.
Ah! … “io c’ero” … ma io dov’ero quel novembre 1966?
Appena il deflusso dell’acqua fangosa me lo consentì, ero nel quartiere di Santa Croce con tanto di autorizzazione del Comune.
Funzionavo da … gruppo elettrogeno!
Infatti da buon “regolarista” (gare di regolarità su due ruote) avevo già da tempo adattato la mia lambretta a fare il fuoristrada (gli scooter di qualsiasi cilindrata “correvano” nella categoria dei cinquantini!): ruote tassellate, via tutta la carrozzeria, protezioni per i ginocchi, motore “ottimizzato” da Ancillotti ecc. Se ne vedevano poche così.
Il 4 novembre la “salvai dalle acque” portandola su per le scale di casa!
Mi fu facilissimo utilizzare un faro portatile, che già avevo, collegandolo con un lungo filo all’impianto elettrico dello scooter, già predisposto per altre “avventure”, in maniera da illuminare chi, all’interno di alcuni locali nel rione di Santa Croce, cercava di estrarre dal fango e dagli scaffali crollati il recuperabile.
Non scorderò mai quell’odore di fango misto a gasolio ma furono giorni intensi dove si percepiva a pelle il gratificante senso di sincera solidarietà.
IK5XVV Marco